“Giardini crudeli”
Quanto più era lussureggiante, tanto più il giardino di Matteo divenne, assai presto, campo di battaglia dove si intrecciavano strategie fatte di rapidi assalti, di vittorie clamorose e di sconfitte patetiche. Ogni pianta occupava e difendeva un suo spazio con gelosa intransigenza, non ammettendo intrusioni di altre, anche se della medesima specie e varietà.
Angiolo Bandinelli, Giardini crudeli
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